Dati e scelte aziendali: quali KPI guardare per prendere determinate scelte strategiche?

Gli indicatori di performance che guidano le scelte nel business per favorire l’ottimizzazione e la gestione dei processi strategici aziendali.

Indice

Cosa sono gli Indicatori Chiave di Prestazione (KPIs) e a cosa servono?

L’acronimo KPI “Key Performance Indicators“, letteralmente in italiano, “Indicatori Chiave di Prestazione”, sono strumenti di gestione aziendale che fanno parte di un processo di monitoraggio e miglioramento delle attività, al fine di raggiungere obiettivi e traguardi definiti dall’azienda.

Gli indicatori possono essere quantitativi o qualitativi a seconda dell’intenzione del gestore e dei tipi di KPI scelti, cioè possono essere utili per valutare quantitativamente i processi e qualitativamente la loro esecuzione. Anche come ottimi vettori di comunicazione aziendale permettono di comunicare facilmente gli sviluppi realizzati, a seconda del livello gerarchico della persona coinvolta nel processo.

kpi cosa sono e a cosa servono

Perché monitorare i tuoi KPI di performance digitale?

Per il raggiungimento degli obiettivi aziendali è necessario verificare che ciascuna delle tue azioni abbia un impatto positivo per essere in grado di potenziare i punti di forza all’inizio e migliorare i punti deboli in seguito.

Il rischio è perdere tempo con indicatori inutili, perciò è importante stabilire un piano di misurazione e gestione di KPI efficace, riducendo il più possibile il numero di indicatori da monitorare.

Avinash Kaushik, specialista di Digital Analytics per Google, ha sviluppato un modello di misurazione delle prestazioni digitali composto da 5 passaggi.

1.  Definire gli obiettivi strategici.

2. Tradurre gli obiettivi strategici in obiettivi digitali.

3. Definire gli indicatori chiave di prestazione per misurare il raggiungimento degli obiettivi digitali.

4. Quantificare i KPI in base agli obiettivi strategici da raggiungere.

5. Definire i canali e i segmenti rilevanti su cui applicare i KPI (es. Social Network e Uomo/Donna).

Quali sono i KPI da osservare su piattaforme di Web Analytics?

Iniziamo con i dati che mostrano lo stato di salute generale della tua strategia digitale. Questi sono di solito misurati sul tuo sito web o blog aziendale.

  • Il volume delle visite al sito web o blog: questo KPI di base ti consente di sapere quante persone attiri, da dove vengono e quali sono i loro interessi in riferimento alle tue pagine. Tramite questo indicatore puoi giudicare l’efficacia complessiva delle tue azioni digitali.
  • Visitatori unici: i visitatori unici si riferiscono agli utenti che sono entrati nel sito. Il numero di visitatori unici è sempre inferiore al numero di visite, poiché un potenziale cliente può entrare nel tuo sito più di una volta. 
  • La durata della visita: il tempo di visita è uno degli esempi di KPI più preziosi nel marketing digitale. Questo indicatore mostra l’interesse generato dai tuoi contenuti, così come le pagine in cui il potenziale di conversione è alto. Infatti, se un utente consulta un contenuto per diversi minuti, è perché è molto interessato alle informazioni trovate.
  • Il tasso di conversione: questo indicatore si ottiene dividendo le vendite totali per il numero totale di visite al sito.
  • La frequenza di rimbalzo (bounce rate):  evidenzia la percentuale di utenti che abbandonano la pagina ed è spesso utile per avere un’indicazione sommaria su un’eventuale user experience positiva o negativa a seconda che sia alta o bassa.
  • Il tasso di coinvolgimento (engagement rate): ti permette di valutare quanto l’utente che approda sul tuo sito si senta coinvolto su una pagina e questo spesso accade quando interagisce con, ad esempio, video, form e pulsanti presenti sul sito.
  • Eventi e numero di eventi: sono considerati azioni impostate come obiettivi e non sul sito che devono essere eseguite dagli utenti affinché si possano monitorare le conversioni. La conoscenza di questo dato offre la possibilità di adattare e modificare gli eventi in base all’utente, portandolo a compierli.

    KPI da osservare sulle piattaforme di Web Analytics

Key Performance Indicators nell’Email Marketing

Quando si tratta di giudicare il successo di una campagna di emailing, il più delle volte guardiamo:

  • tasso di apertura (Open rate);
  • tasso per click (Click-through rate): ovvero il tasso di click nell’email;
  • tasso di abbandono: per garantire che la campagna non abbia avuto un impatto negativo.

HubSpot, la piattaforma di CRM, ti consente in modo efficace di osservare questi dati grazie alle dashboard che mette a disposizione. Le mail, i moduli di compilazione e tutti gli asset creati sulla piattaforma possono essere monitorati in modo costante e personalizzato ogni qual volta che verrà creata una campagna di Email Marketing o un flusso di nurturing.

KPI Ads: indicatori di performance per le campagne pubblicitarie

KPI Ads, cioè gli indicatori di performance da monitorare e misurare per le campagne pubblicitarie, sono:

  • Frequenza: è una stima del numero di volte in cui il tuo annuncio è stato visto da una singola persona. Questo KPI è utile quando devi analizzare il rendimento dei tuoi annunci.
    Secondo Facebook, migliore è il rendimento di un annuncio sulla prima impressione, più la frequenza di visione dell’annuncio migliorerà le sue prestazioni. Se un annuncio ha un rendimento scarso fin dall’inizio, mostrarlo più volte non lo migliorerà.
  • Copertura: corrisponde al numero di volte in cui un annuncio è presentato a utenti unici. Confrontalo con il numero di impressioni per scoprire quante volte è stato offerto l’annuncio allo stesso utente. Per migliorare questo indicatore puoi aumentare la dimensione del tuo pubblico e il tuo budget.
  • Impression: il conteggio delle impressioni mostra il numero di volte in cui l’annuncio è stato visto dagli utenti.
  • Costo per mille (CPM): rappresenta il costo per mille impressioni. Determina quanto un inserzionista deve pagare affinché il suo annuncio o banner venga mostrato 1000 volte agli utenti.
  • Costo per lead (CPL): è il prezzo pagato per ogni “contatto qualificato”. In altre parole, il numero di utenti che si sono identificati (compilando un form o contattandoti direttamente) rispetto al budget speso.
  • Tasso per click (Click-through rate): ovvero il tasso di click effettuati dall’utente nell’annuncio.
  • Costo per click (CPC) è una metrica utilizzata nelle campagne pay per click (PPC) per indicare il costo medio necessario per ottenere un click sull’annuncio. Il valore di un click può essere variabile a seconda di fattori quali il punteggio di qualità, le estensioni dell’annuncio e l’ottimizzazione generale della campagna.
Sommariamente i KPI o indicatori chiave di prestazione costituiscono uno strumento importante per determinare come un’azienda vuole dirigersi verso i suoi obiettivi (di marketing, di business, ecc.) e dunque, non possono prescindere dalle decisioni strategiche aziendali.